Perché il semaforo rosso di Yoast non serve alla tua SEO
Guida a Yoast SEO da una SEO copywriter
Nel 99% dei casi, quando si parla di SEO su WordPress, si parla anche del plugin Yoast SEO e del suo semaforo rosso, giallo e verde che si propone di aiutare chi scrive a valutare la leggibilità (e quindi fruibilità per la UX) e ottimizzazione del testo per i motori di ricerca.
Si tratta però anche di uno degli strumenti più controversi in fatto di SEO e, anzi, se non padroneggi il settore, può essere talmente fuorviante da ostacolarti anziché aiutarti.
Se hai un sito o un blog su WordPress, probabilmente sai già di che cosa sto parlando: scrivi i tuoi contenuti tenendo in considerazione tutte le best practice in fatto di SEO, inserisci il tuo title, la meta description, la focus keyword e…
Tac! Puntuale il come un orologio svizzero il semaforo rosso di Yoast si accende e ti avvisa perentorio che il tuo testo non è ben ottimizzato per Google.
La buona notizia però c’è: Yoast SEO è un ottimo tool per ottimizzare il tuo sito, ma un pessimo strumento per l’analisi SEO.
Ecco perché passare con il rosso, in questo caso, può essere una buona idea!
Che cos’è Yoast SEO
Yoast SEO è uno dei più utilizzati plugin di WordPress e serve ad ottimizzare la SEO di pagine web e articoli di blog senza dover conoscere una riga di codice, aspetto che lo rende di facile utilizzo per tutti.
Il suo elemento fondante è l’iconico semaforo che indica agli scrittori internauti se le loro composizioni sono ottimizzate o meno per i motori di ricerca, ovvero:
- Semaforo verde = testo (in teoria) ben ottimizzato
- Semaforo arancione = testo (in teoria) con delle criticità
- Semaforo rosso = testo (in teoria) non ottimizzato.
Ripeto, in teoria.
Perché sebbene il payoff del brand sia “SEO for everyone”, il problema nasce proprio qui: purtroppo la SEO non è per tutti.E se da un lato un plugin come Yoast può facilitare di molto l’operazione, dall’altro utilizzarlo alla lettera senza conoscere i fondamenti dell’ottimizzazione dei contenuti web non solo non ti sarà di aiuto nella creazione di testi vari e interessanti, ma potrebbe anche peggiorare il tuo lavoro di SEO!
Il semaforo rosso di Yoast SEO: come funziona e quali sono i parametri
Il problema di fondo è che Yoast si comporta come una macchina (senza l’aiuto dell’AI dalla sua parte) e si basa su parametri piuttosto rigidi che non si applicano più da tempo ai crawler dei motori di ricerca.
Frequenza della keyword
Una volta inserita la tua focus keyword nella tab dedicata, Yoast analizza semplicemente quante volte quella stessa identica combinazione di parole appare nel testo, ritornandoti un’analisi matematica. Compare più di X volte? Ottimo, semaforo verde. Compare meno? Semaforo rosso.
Non importa se hai usato la stessa keyword, variandone solamente una preposizione, l’articolo, il numero singolare o plurale. Per Yoast, ogni variazione semantica è una keyword diversa e non rientra nel suo computo matematico.
L’enorme limite di Yoast sta proprio qui, nel non ragionare neanche lontanamente come l’intelligenza artificiale di Google.
Google, infatti, non ha bisogno che gli venga specificato a codice qual è la parola chiave dell’articolo, perché è in grado di identificarla da solo attraverso un buon uso dei title e della densità della keyword nel testo.
Ti basta pensare che è dal 2009 che, grazie all’aggiornamento Caffeine, Google non legge più il tag keyword (generato anche da Yoast quando ti chiede la parola chiave), pur non penalizzando chi lo usa. Lo ignora e basta!
Ma non solo. Dopo l’aggiornamento Hummingbird nel 2013 e i miglioramenti continui negli anni, oggi sa riconoscere senza problemi le variazioni semantiche di una stessa parola chiave in autonomia.
Questo significa che se nel tuo testo scrivi “il semaforo rosso di Yoast”, “il semaforo rosso su Yoast” e magari nel title tag usi l’alternativa “Semaforo rosso Yoast”, la probabilità che Google identifichi le tre stringhe come tre variazioni della stessa keyword è alta.
Di certo, sarà in grado di riconoscere da sé l’argomento del tuo articolo e, se sei stato bravo nell’ottimizzazione, associarlo alle query di ricerca degli utenti interessati.
Posizione delle keyword nel testo
L’altro punto debole di Yoast sta nella capacità limitata di valutare il posizionamento delle parole chiave nel testo.
Ti è mai capitato che il semaforo fosse rosso o arancione e uno dei problemi da risolvere fosse il fatto che la tua keyword non comparisse nel primo paragrafo del testo?
“La parola chiave non appare nel primo paragrafo del testo. Assicurati che l’argomento sia chiaro da subito.” (cit.)
Anche in questo caso, complice l’incapacità di riconoscere le variazioni grammaticali o semantiche della stessa keyword, l’analisi di Yoast SEO può rivelarsi del tutto fuorviante.
Infatti, è un dato di fatto che la densità delle parole chiave è un elemento determinante nell’ottimizzazione di un testo, ma non si tratta solo di infarcire quanto più possibile il contenuto con la stessa parola chiave (attenzione, perché questo comportamento sì che viene penalizzato da Google!), bensì del corretto uso nel body, nei titoli (H1, H2, H3 ecc.) e nei metadati testuali di:
- focus keyword
- variazioni semantiche
- parole chiave correlate
Molto più che la mera ripetizione della stessa keyword, Google predilige l’esperienza dell’utente e il modo in cui le loro domande sul web trovano risposta attraverso il tuoi contenuti.
Per farlo, non ti servono né l’analisi di Yoast né una sola parola chiave, ma un buono studio di keyword, ben speso e ben strutturato nel testo!
A cosa serve l’analisi di Yoast?
Se vuoi ottimizzare bene il tuo testo affinché venga trovato dai motori di ricerca, la risposta corretta è… a nulla. Quando si tratta di SEO, il mio consiglio è quello di affidarti a un buon SEO copywriter che saprà:
- ottimizzare i contenuti a regola d’arte per far sì che siano competitivi in SERP;
- scrivere testi interessanti e coinvolgenti per i tuoi lettori, aumentando così il tempo di permanenza e l’esperienza degli utenti sul tuo sito, due fattori determinanti per il tuo posizionamento organico nella prima pagina di Google (dopo l’aggiornamento Google Page Experience del 2021, ancora di più).
Perché utilizzare Yoast SEO allora? Il buono del plugin
Come detto all’inizio di questo articolo, Yoast non è il male sceso in terra, anzi. Ha due funzionalità fondamentali quando si parla di ottimizzazione SEO:
- L’inserimento dei metadati a codice
- La generazione della sitemap aggiornata
Inserire i metadati con Yoast SEO
Utilizzare le tab Titolo SEO, Slug e Meta descrizione (SEO title, Slug e Meta description) è quanto di più vitale ci sia per chiunque voglia scrivere sul web senza padroneggiare il linguaggio di programmazione, perché Yoast inserirà automaticamente nel codice html della pagina questi metadati fondamentali per i crawler e per la SERP di Google.
Generare la sitemap aggiornata con Yoast SEO
L’altro punto di forza della versione gratis di Yoast è il fatto che genera in automatico la sitemap del tuo sito in XML, così che tu possa caricarla su Google Search Console attraverso un semplice URL fornito dal plugin.
Non solo. Perché ogni volta che crei un nuovo contenuto sul tuo sito, Yoast aggiorna in automatico la sitemap, facendo in modo che il crawler di Google possa avere sempre l’ultima versione a disposizione, aspetto che facilita tantissimo l’indicizzazione delle nuove pagine, senza il bisogno dell’intervento costante di uno sviluppatore.
In questo senso, sì, Yoast apre la SEO a tutti!
In conclusione
Da copy, ti consiglio di utilizzare Yoast solo e soltanto come strumento di ottimizzazione SEO, ignorando completamente il semaforo rosso, arancione e verde e la funzione di analisi di leggibilità e ottimizzazione proposta dal plugin.